La festa più attesa dal leccesi è quella che onora i tre Patroni della città. Nota solo come Festa di Sant'Oronzo, il 26 agosto, in ricordo del suo martirio. La festa risale al XVI secolo, ma fu sospesa nel 1640, per poi essere succesivamente rispristinata nel 1658, anno in cui la leggenda devozionale vuole sant'Oronzo liberatore dei leccesi dalla peste (nello stesso anno si aggiunse il patronato di San Fortunato). In tale occasione, venne donata dai Brindisini la parte superiore di una delle due colonne poste al termine della via Appia nel porto di Brindisi, per onorare il Santo cui avevano fatto voto affinché li salvasse dall'epidemia. La colonna doveva servire da basamento per una statua di Sant'Oronzo. La statua è in legno rivestita in rame e venne distrutta da un incendio fortuito nel 1737; il rispristino avvenuto appena due anni dopo, ha restituito il monumento che tuttora domina l'omonima piazza leccese. Durante i tre giorni di festeggiamenti la città si abbellisce con un corposo impianto di luminarie che addobba molte delle strade intorno alla piazza dedicata al Santo. Lungo queste strade si snodano una serie interminabile di bancarelle. Alle funzioni religiose celebrate all'interno del duomo, si accompagnano una serie di manifestazioni e concerti bandistici, con la sorpresa finale del mega concerto in Piazza S.Oronzo che ospita ogni anno un famoso cantante. Chiusura col botto, anzi coi botti. Infatti, lo spettacolo pirotecnico, grandioso per la bellezza e la durata, affascina turisti e cittadini che si accostano lungo le strade che portano verso l'esterno della città (la strada provinciale che collega Lecce a San Cataldo) per goderne appieno.
Sant’Oronzo Giusto e Fortunato
La festa più attesa dal leccesi è quella che onora i tre Patroni della città. Nota solo come Festa di Sant'Oronzo, il 26 agosto, in ricordo del suo martirio. La festa risale al XVI secolo, ma fu sospe