INCONTRO CON EDUARDO GALEANO

Senza dubbio uno dei più acclamati scrittori latinoamericani, tradotto in più di 20 lingue, Galeano si distingue per uno stile unico che mescola storia, realtà, finzione, giornalismo e analisi politic

Senza dubbio uno dei più acclamati scrittori latinoamericani, tradotto in più di 20 lingue, Galeano si distingue per uno stile unico che mescola storia, realtà, finzione, giornalismo e analisi politica. Nato in Uruguay nel 1940, ha lavorato dapprima come giornalista diventando il capo-redattore di “Marcha", un settimanale che ha visto la collaborazione di personaggi come Mario Vargas Llosa e Mario Benedetti. Dopo essere stato costretto all'esilio in seguito al golpe militare del 1973, che riportò la dittatura militare in Uruguay, si sposta in Argentina dove fonda la rivista culturale “Crisis" e pubblica libri di politica e cultura. Il riconoscimento da parte del grande pubblico, gli arriva con la pubblicazione del suo capolavoro, “Le vene aperte dell'America Latina", indiscussamente la sua opera più nota e il primo dei suoi libri ad essere tradotto in inglese. Costatogli quattro anni di faticosa gestazione, ma «scritto in soli tre mesi», è una poderosa accusa dello sfruttamento dell'America Latina da parte di poteri stranieri a partire dal XV secolo ai giorni, che Galeano descrive con passione ed idealismo e il rigore dei documenti. Con l'arrivo della dittatura di Videla anche in Argentina, viene aggiunto alle liste nere del regime e  costretto a trasferirsi in Spagna dove incomincia a lavorare all'altro suo capolavoro, “La Memoria del fuoco", una storia dell'America del Nord e del Sud, dai miti pre-colombiani e fino al 1980, in cui i personaggi sono figure storiche reali, generali, artisti, rivoluzionari, operai, conquistatori e conquistati, premiato nel 1998 con l'American Book Award. Ronald Wright ha scritto sul Times Literary Supplement: "I grandi scrittori... dissolvono i vecchi generi per fondarne di nuovi. Questa trilogia, di uno degli scrittori più coraggiosi e raffinati dell'America Latina, è di difficile classificazione". Galeano è anche un appassionato tifoso di calcio: "Splendori e miserie del gioco del calcio" (1997) è un'analisi della storia di questo sport. Galeano lo paragona a una recita teatrale e a una guerra; critica il patto scellerato con le multinazionali e attacca gli intellettuali di sinistra che rifiutano, per ragioni ideologiche, il gioco e il suo fascino nei confronti delle masse.
Palazzo Legari Alessano