Il 14-15 agosto si tiene la festa dei Santi Martiri per ricordare la strage perpetrata dai turchi nel 1480. Molto suggestiva è la cattedrale con i suoi antichi mosaici e con la cappella dei martiri dove si conservano le spoglie delle 800 vittime decapitate sul colle della Minerva. Agli 813 fu proposta la scelta tra l'apostasia e la decapitazione. Rispose per tutti, secondo la tradizione, un cimatore di panni, Antonio Pezzulla, chiamato Primaldo o Grimaldo: “Noi crediamo in Gesù Cristo, Figlio di Dio; e per Gesù Cristo siamo pronti a morire". A gruppi di cinquanta, i prigionieri furono quindi portati sulla collina - oggi “collina dei Martiri" - e vennero decapitati. I corpi dei martiri rimasero insepolti per 13 mesi, fino all'8 settembre 1481, data della liberazione di Otranto. Invocati all'indomani della strage, i martiri sono stati riconosciuti Beati con decreto di Clemente XIV il 14 dicembre 1771. Per i tre giorni di festeggiamenti un susseguirsi di funzioni religiose che vedono come protagonista la splendida cattedrale incastonata nell'alto del centro storico. A ciò si accompagnano concerti bandistici nel basso del fossato del castello, all'imbocco della porta monumentale della città vecchia. Clou dell'ultima giornata, i fuochi pirotecnici sparati direttamente dal mare che offrono uno spettacolo indimenticabile ed affascinante.
FESTA DEI SANTI MARTIRI A OTRANTO
Il 14-15 agosto si tiene la festa dei Santi Martiri per ricordare la strage perpetrata dai turchi nel 1480. Molto suggestiva è la cattedrale con i suoi antichi mosaici e con la cappella dei martiri do